| ESCURSIONE EFFETTUATA IN DUE RIPRESE, DA SOLO E IN COMPAGNIA DI 2 AMICI E GIANNI DI MUZIO, CHE HO GUIDATO FINO ALLA CASCATA.
L'ESCURSIONE PARTE DA CASA DOVE VIVO, QUINDI MAGARI CONTATTATEMI SE VOLETE PASSARE O ESSERE ACCOMPAGNATI.
PERIODO CONSIGLIATO MIGLIORE PER L'ORIENTAMENTO E LA PORTATA DELL'ACQUA : APRILE
Prima di raggiungere il paese di Castelli, venendo da Isola del Gran Sasso, si imbocca presso il ponte sul torrente Leomogna la strada verso contrada Rava,e la si percorre tutta fino ad un parcheggio dove si lascia la macchina. Da qui si scende alla confluenza dei torrenti leomogna e rava presso un'area picnic con dei tavolini, proprio lungo il fosso della rava. Si imbocca il sentiero che sale a destra con un ponte di ferro e si continua a salire passando vicino a un ex stalla, poi a una casa disabitata, e andando oltre a una seconda casa dove vivo. Da qui occorre seguire il filo di cresta dello spartiacqua rava-leomogna per 300 metri di dislivello. Da casa fino ai primi 100m. di dislivello occorre districarsi tra un bosco cespugliato giovane, a tratti intricato, ma si riesce a passare. Si passa prima nel tratto intricato incontrando vecchi mucchi di pietre e terrazzamenti, poi si esce in un tratto di bosco ceduato alcuni anni fa con legna abbandonata in terra (ceduo abusivo?) e si incrocia una traccia di sentiero. La si ignora e si continua a salire seguendo la cresta...dove ricompare un vecchio sentiero preceduto da un cippo di confine (BC30, data in numeri romani? ), che è a belvedere sul fosso della rava, il castello di pagliara, monte prena e l'anfiteatro naturale di roccia che ospita la cascata, che spicca in tutta la gola ben visibile. Si risale attraverso un bosco misto di carpino nero, frassini e qualche roverella, fino a entrare nella faggeta. Sempre seguendo la cresta, da qui si continua a salire fino a intercettare il sentiero dei 4 vadi, con bolli circolari giallo-rossi. Lo si imbocca verso destra e dopo poche centinaia di metri sulla destra si vede una frana nel bosco (punto di riferimento per il ritorno, dato che si deve scendere solo dopo averla rincontrata). si prosegue oltre fino ad un'affaccio panoramico nuovamente sulla cascata, dove si posson fare foto panoramiche. Tornando invece un pò indietro..si nota una esile traccia di sentiero, probabilmente di cinghiali o caprioli, che scende sulla destra. La si prende, si traversa scendendo a mezza costa passando sotto una breve fascia rocciosa, e si sbuca su una cresta. La si segue tutta scendendo in discesa su tracce di sentiero a svolte. Il percorso è intuitivo, dato che alla vostra destra c'è una scarpata-burrone molto panoramica, mentre sulla sinistra una faggeta. Se gli alberi sono spogli, la cascata è ben visibile. Arrivati nei pressi del fosso della rava...si abbandona la cresta,e si scende aggrappandosi agli alberi,verso sinistra, sbucando proprio alla confluenza di fosso della pila e fosso della rava. Da qui siete di fronte alla cascata, che si presenta con un immenso nevaio alla base. Salendo sul nevaio (fare attenzione!! e tenersi sui lati, dato che al centro si formano tunnel dove scorre l'acqua! pericolo di crolli eventuali) si raggiunge quindi la cascata della pila,detta jump in the night in ambito torrentistico,90m. di altezza totali. Il nevaio , spesso di dimensioni ciclopiche e che supera anche 20m. di spessore, è però stagionale.
Ritorno per lo stesso itinerario di salita.
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