SPIAGGIA DUNALE DELLA MADONNINA - MOLO NORD DI PESCARA

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- Fabrizio -
view post Posted on 29/11/2015, 11:50 by: - Fabrizio -

Padre Gran Sasso, Madre Majella

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SPIAGGIA DUNALE DELLA MADONNINA - MOLO NORD DI PESCARA



Nel panorama costiero pescarese, completamente antropizzato negli ultimi decenni, l'unico lembo di spiaggia che ricorda le formazioni dunali, è quello della madonnina. è situato immediatamente a nord della foce del fiume Pescara,tra il molo nord e i circoli velici, e la sua formazione è piuttosto recente. Essa ha potuto beneficiare di 2 fattori. L'assenza di concessioni balneari in quel tratto, e la costruzione della diga foranea alla foce del fiume Pescara. Essa , bloccando la corrente del fiume e il trasporto al largo dei detriti, ha causato l'innalzamento dei fondali del porto e delle immediate vicinanze. Si è così creato negli anni, un grande deposito immediatamente a nord della foce, che ha insabbiato totalmente i numerosi trabocchi ancora presenti lungo il molo,rendendoli inutilizzabili.

Gia nei primi anni dopo la costruzione della diga, seppur senza la vegetazione alofila e psammofila, l'area si impaludava con grandi specchi d'acqua in seguito a forti piogge o mareggiate.Nel corso degli anni, grazie al trasporto marino ed eolico, e all'accrescersi dell'accumulo sedimentario, il livello sul mare si è innalzato, consentendo l'arrivo delle prime piante psammofile pioniere.

Nel corso degli anni, in seguito alle richieste ambientaliste di non effettuare la pulizia meccanica dell'area, la biodiversità floristica si è andata sempre più arricchendo,con la formazione dei primi cordoni dunali pionieri, e la tipica suddivisione in fasce vegetazionali.
Le dune della Madonnina sono così diventate un importante laboratorio naturale, dove grazie all'assenza di interventi umani, possiamo vedere come la natura è capace di ricreare partendo dal nulla , ciò che l'uomo aveva distrutto in quella zona da decenni. La spiaggia ha poi acquisito ulteriore valore con le nidificazioni del Fratino (Charadrius Alexandrinus), proprio sulle dune, e immediatamente a ridosso di un'area davvero antropizzata come il porto e il lungomare pescarese.
A seguito delle nidificazioni, il wwf , la stazione ornitologia abruzzese, in collaborazione con il comune di Pescara, hanno fatto si che la zona diventasse un'oasi didattica all'aperto, che ogni anno viene recintata con paletti,cordino,e pannelli illustrativi, per impedire che l'accesso indiscriminato e il calpestio disturbino le coppie in nidificazione, e le rare formazioni dunali.

Sul tratto di battigia,viene prelevata ogni anno la sabbia per il ripascimento. Questa operazione, seppur non intacchi le dune, le mette a serio rischio di erosione al seguito delle mareggiate, oltre ad impedire un ulteriore accrescimento della spiaggia e la conseguente evoluzione delle fasce vegetazionali.

Nell'ultimo anno, il 2015, un progetto riguardante il porto di Pescara, rischia di stravolgere l'area della Madonnina, con l'innesto fin sulla costa di una barriera di scogli soffolta. Nei progetti redatti, contrariamente a quanto emerso negli ultimi anni, il valore dell'area e la presenza di specie di pregio e rare, non viene clamorosamente considerata,sebbene sia stata valorizzata ,riscoperta, e condivisa pubblicamente negli ultimi anni!


Le fasce vegetazionali della spiaggia della madonnina, sono strutturate in maniera semplice. Nella prima ,partendo dal mare, vi è la vegetazione stagionale pioniera delle dune imbrionali, con Salsola Kali , Cakile Maritima, Xanthium Italicum. Segue poi una fascia di dune più consolidate, con Elymus farctus, Ammophila arenaria (reintrodotta da me), Pancratium Maritimum (reintrodotto da me) Polygonum maritimum, e la successiva fascia di pratoni terofitici,con Silene colorata,Medicago marina,Lotus Creticus.

Nella parte più interna, prima dei circoli velici,e a ridosso del molo e del ponte del mare, si è formata in seguito all'innalzamento leggero delle dune fronte mare, una depressione retrodunale dove si sta assistendo,ultimamente,all'insediamento delle tipiche comunità alofile. Probabilmente in seguito alle mareggiate forti dell'autunno 2013, si è insediata ed è in continuo accrescimento e disseminazione, una prateria salmastra a Limonium Virgatum, presente in Abruzzo soltanto in pochi punti localizzati della Costa Teatina, come punta cavalluccio,punta aderci-penna, e altri promontori minori. Tuttavia la presenza sulla costa teatina è limitata a presenze puntiformi poste su scogli a ridosso del mare, dall'espansione e strutturazione alquanto difficili, e minacciate. Invece la stazione pescarese nell'arco di due anni, ha operato una disseminazione massiccia, con decine e decine di piante. Sicuramente, in quanto a densità di esemplari, è la più importante della costa abruzzese, ed è stata rilevata nel censimento floristico costiero del 2014.
Altre specie presenti nella depressione retrodunale, sono Suaeda Maritima, Spartina Juncea (a ridosso dei circoli velici),Tamarix Africana (punteggia con vari cespugli la depressione retrodunale,e anche la fascia ad elimeto).

Stanno purtroppo arrivando anche specie infestanti ed alloctone degli ambienti dunali, come Cenchrus incertus,Amorpha fruticosa,Oenothera adriatica.

L'intera area, in generale,ha ottime potenzialità e si sta rinaturalizzando a velocità notevole, con arricchimento di specie rare, e il suo destino non può che essere un'ulteriore tutela, per trasformarla ad esempio, in un orto botanico ed oasi didattica all'aperto, dove preservare e divulgare al pubblico tutte le specie che una volta , prima degli interventi umani e della fruizione turistica delle spiagge, costituivano la più grande bellezza e ricchezza delle coste abruzzesi.

Una valorizzazione simile a quella effettuata al giardino botanico di san salvo, o all'oasi di punta aderci, con un piccolo centro visite ed accoglienza in legno, che potrebbe esser costruito proprio a ridosso del ponte del mare o della passeggiata sul molo nord, per evitare di intaccare le comunità vegetali, e fare pressione per evitare qualsiasi intervento antropico dannoso, ora che finalmente si torna a vedere, in piena città, un frammento di inestimabile valore dei nostri habitat ed ecosistemi costieri.



23249310972_01e59fc859_bspiaggia della madonnina by Fabrizio Sulli, su Flickr

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L'AREA DUNALE VISTA DA GOOGLE EARTH
 
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